Tour enogastronomico della Gallura: non solo spiagge

Una delle isole italiane più amate per trascorrere dei giorni di vacanza indimenticabili è senz’altro la Sardegna. Ciò che bisogna sapere è che questa terra non ospita soltanto stupende spiagge bianche e mare blu ma, anche dei posti legati ancora alla tradizione dove è possibile conoscere e gustare i sapori sardi di un tempo e che ancora oggi attirano l’interesse di turisti da tutto il mondo.

In questa guida mostreremo ai lettori un itinerario dettagliato per vivere al meglio un tour enogastronomico da Olbia attraverso la Gallura.

I collegamenti marittimi per raggiungere l’isola, partendo dalla terraferma italiana, interessano diversi porti, più precisamente Genova, Piombino, Livorno, Civitavecchia, vicino Roma. Ulteriori opzioni da considerare per attraversate con il traghetto sono possibili dal Golfo Aranci, che dista dalla parte nord di Olbia circa 16 Km. Per orari e informazioni consulta il portale di prenotazione Traghettolivornoolbia.it.

Attraversando la Gallura

Partendo da Olbia si attraversa la Gallura fino ad arrivare al Tempio Pausania; una zona interna distante dalle spiagge, conosciuta per visitare ed entrare in contatto con la storia di questo territorio.

Prendendo le indicazioni per Sant’Antonio di Gallura, partendo da Olbia, proseguendo per il Lago del Liscia, un bacino di origine artificiale che nasce dallo sbarramento del fiume Liscia. Poco distante da qui, si possono visitare a Santo Baltolu gli olivastri millenari, che con un’età compresa tra i 3.000 e 4.000 anni sono gli alberi più vecchi di tutta l’Europa.

Spostandoci in direzione Luras, dove si trova il Museo situato in un palazzetto a tre piani della fine del 1700; all’interno del museo una modesta casa accoglie la storia di tutto ciò che riguarda i pastori, artigiani, agricoltori e le famiglie originarie di questa parte di terra.

Tour enogastronomico della Gallura
Tour enogastronomico della Gallura

I sapori di un tempo

L’entroterra della Gallura è legato da una tradizione gastronomica che abbraccia i piatti tipici e prodotti particolari, come ad esempio le squisite frittelle da mangiare calde a colazione, conosciute con il nome di Seaddes al miele. Ci sono anche le Fregulacon cocciula, delle piccole palline di pasta di semola di grano duro, fatte rigorosamente a mano, condite con sugo alle vongole, oppure cocciula.

Seguendo la tradizione tutti i piatti tipici vengono serviti in ciotole di creta, come gli gnocchetti con zafferano e formaggio fuso, i Chiusoni al casu ferriau e la Zuppa Gallurese.

Durante il periodo di carnevale è possibile assaggiare i tipici dolci come la Suppa Cuata, Li Pulilgioni, Acciuleddi e Meli e Li Frisgioli.

Anche il settore enologico è molto annoverato, merito di vino di alta qualità che accompagnano le delizie del posto, si ricorda il Moscato di Tempio DOC, un vino spumante, con uva Moscato prodotto nel territorio di Tempio, indicato particolarmente per la festività del carnevale abbinato ai dolci tipici.

Il Karana è, invece, un intenso vino rosso da tavola, ottenuto con uve di Nebbiolo per il 90% e il restante con Caricagiola e Sangiovese, adatto da abbinare a grigliate di carni miste, primi piatti con sugo di carne e infine con il formaggio pecorino sardo dop dolce.

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